Adolescenza e genitorialità

Notizie dal mondo adolescenziale, dal punto di vista di una psicologa internazionale e con accento Olandese!

Come aiutare i ragazzi e i loro genitori ad affrontare il periodo dell'adolescenza

La preadolescenza e l’adolescenza caratterizzano lo sviluppo dall’età della pubertà (11-12) anni a quasi l’età adulta. E’ un periodo piuttosto lungo e anche per questo una fase molto importante sia nella vita dei ragazzi sia in quella dei genitori. I giovani devono fare fronte a numerose trasformazioni fisiche-corporee e a cambiamenti psicologici (spesso dovuto anche alle trasformazioni biologici). Il processo richiede un’energia enorme dai ragazzi e quindi investono le capacità cognitive, la sfera degli affetti e le competenze sociali (Moderato-Rovetto). E’ il periodo in cui si sviluppa l’identità individuale. L’inizio (la preadolescenza) è segnato da un indice soprattutto biologico mentre la sua fine è legata a criteri sociali, alla responsabilità, all’ottenere autonomia dalla famiglia e a trovare la propria strada nel mondo dello studio e del lavoro.

I cambiamenti che avvengono a livello fisico-corporeo e psicologico portano gli adolescenti a modificare l’immagine di sé e a confrontarsi continuamente con l’immagine che gli altri hanno di lui e con gli altri stessi. Allo stesso tempo i genitori vedono i propri ragazzi cambiare e all’improvviso cambia notevolmente il rapporto. Il genitore, essendoci passato, vorrebbe fare di tutto per prevenire alcuni disagi…ma ricordiamoci che tutti i ragazzi ci devono passare per forza. Già nel 1904 Stanley Hall (Adolescence, 1904) fornisce una chiave biologica sul concetto di adolescenza che vede come un periodo in cui la persona assiste ad una nuova nascita biologicamente e della personalità. Il turbamento emotivo che ogni adolescente sente è tipico e uguale per tutti i ragazzi. Nel 1928, Mead introduce anche il concetto culturale nel vivere dell’adolescenza: il tipo di conflitti emotivi interiori, quelli intergenerazionali e l’intensità con cui questi conflitti vengono vissuti sarebbero proprio quindi il prodotto della cultura di riferimento. Piaget (1972) aggiunge l’aspetto cognitivo al tentativo di comprendere meglio questo periodo e si concentra nei suoi studi sulle trasformazioni nel pensiero e nelle modalità di acquisizione della conoscenza. Più recentemente Bandura (noto per le sue teorie di apprendimento) ha evidenziato i meccanismi attraverso i quali lo sviluppo in adolescenza viene condizionato dagli stimoli provenienti dal contesto ambientale.

L’ambiente, la famiglia, la cultura sono quindi tutti fattori molto importanti. Come psicologa mi occupo insieme a un team di educatori e personal trainer spesso di adolescenti per fare prevenzione. La prevenzione consiste in far fare agli adolescenti  degli sport (per esempio equitazione, ginnastica etc.)e allo stesso tempo lezioni in aula attraverso il corso Disciplina del Carattere di Rocco Persampieri e dove nascono delle problematiche (che spesso vengono fuori nella vita gruppale e durante il corso) tra coetanei, in famiglia, a scuola etc. ci sono i colloqui psicologici. Una delle problematiche più grandi in questo momento sono la dipendenza da videogiochi, dal cellulare e dal Social. Lavoriamo insieme ai ragazzi a limitare l’uso e attraverso programmi individuali aiutiamo i ragazzi a tenere sotto controllo l’uso. Un’ attenzione particolare c’è anche per il bullismo e i programmi di antibullismo. Per informazioni contattatemi!

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